Vellutata di zucca base

Cena calda e di cucchiaio - la mia preferita quando la temperatura scende - non ancora abbastanza per i miei gusti - con la zucca come protagonista. La semplice base è stata un'occasione per ricavare tre varianti esotico-lombarde.


Tutto nasce dalla voglia di combinare una bella zucca mantovana con i prodotti che mi sono stati gentilmente offerti dall'iniziativa "Andiamo a tavola". Sono stata molto scettica prima di accettare: questo spazio è come la mia cucina dove, se voglio parlare bene o male di qualcosa o qualcuno, devo sentirmi libera di farlo. La mia libertà di coscienza è il mio giudice. Tuttavia a convincermi è stata l'idea di fondo: la valorizzazione di alcuni prodotti golosi e poco noti di un territorio della mia regione - il cremonese, cremasco e casalasco - a cui sono affettivamente legata. La mia nonna materna era cremasca e mi fa piacere poter un poco contribuire alla salvaguardia e alla conservazione di alcuni gusti e produzioni. Dei risultati parlerò poi. 

Ma torniamo a noi e alla ricetta di partenza. Per la base affetto e sminuzzo circa 4 dita del piede (antropofagia?) di un porro e lo faccio soffriggere a fuoco basso in una pentola a fondo spesso unta di olio extravergine d'oliva (un goccio di olio passato con la carta da cucina su tutta la superficie). Se si dovesse scurire, bagno con acqua calda fino a quanto ha ceduto tutti gli umori ed è diventato morbida crema. A quel punto aggiungo circa 600 grammi di zucca già mondata fatta a pezzi. Lascio andare un paio di minuti e copro con due tazze d'acqua circa. Se avete del brodo leggero, usatelo, ma non volevo modificare il dolce naturale della zucca. Salo - pochissimo, voglio lo zuccherino - e aromatizzo con un pizzico di docili spezie varie. Copro e lascio andare per una mezz'ora a lieve bollore. Quando la zucca è morbida, passo al pimer fino a consistenza vellutata. 
La base, arricchita da un'idea di sale affumicato e noce moscata, farà da schiscetta. Quel che rimane prenderà tre differenti strade: una al grana, una piccantissima al miele di tarassaco e una erbacea alla composta di arance. 

Commenti

  1. Molto interessante sia utilizzo del porro che del sale affumicato per meglio apprezzare il sapore della zucca

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    1. Grazie mille. A casa mia la zucca - da sempre - chiama il porro, non la cipolla e non l’aglio. Non ho contemplato altre opzioni. Il sale mi è servito per dare nerbo. In una versione successiva - la pubblicherò a breve - ho usato il sale al sedano ed è stato eccellente

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